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Un percorso di trasformazione radicale e decisiva della frequenza vibrazionale e della visione di se stessi e del mondo.
(con esercizi pratici)

IL CONTE DI SAINT GERMAIN – FRA MITO E REALTÀ

Questa è la vera storia di un highlander, di un immortale in carne e ossa, che da tempo immemorabile vagherebbe nel tempo, tentando di trasmettere ai contemporanei, di epoca in epoca, la sua sconfinata conoscenza e la coscienza dell’evoluzione.

Oggi un seminario ne rivela i segreti.

di Isadora Pastori

Uomo di intelligenza superiore, di vaste conoscenze e di grandi talenti, interessato alle scienze e alle arti, il Conte di Saint Germain è un personaggio decisamente sospeso fra realtà e leggenda.

Brillante cortigiano, avventuriero e consigliere di principi e re nelle corti europee del XVIII secolo, oggi forse lo si potrebbe definire un “agente segreto”, nella doppia accezione del termine: da un lato una spia, stratega al soldo delle grandi potenze, ma dall’altro entità invisibile, che agisce nella sfera sottile della realtà, determinando da “dietro le quinte” lo svolgersi degli eventi.

Come un moderno 007, il nobiluomo in questione è poliglotta, in grado di parlare perfettamente inglese, spagnolo, portoghese francese e tedesco, ma ha in più un fine spirito ed è un virtuoso compositore e violinista, appassionato inoltre di chimica e di alchimia.

Si dice sia favolosamente ricco, grazie alla conoscenza delle tecniche magiche e di veri e propri poteri soprannaturali, grazie ai quali sarebbe in grado di trasformare i metalli vili in oro e di materializzare gioielli di inestimabile valore.

Secondo il mito, è lui a fondare la confraternita spirituale dei Rosacroce ed è nel suo laboratorio alchemico di Chambord, il più bello dei castelli della Loira, dove re Luigi XV gli ha donato un laboratorio, che egli crea il suo famoso elisir di lunga vita, grazie al quale gli sarà possibile conservarsi giovane per sempre.

Di fatto, in ogni epoca, vi sono tracce del suo passaggio e della sua presenza, in luoghi e circostanze anche ufficiali, nonché persone e personaggi, pronti a testimoniare di essere stati suoi discepoli, o di averlo incontrato in carne ed ossa, ancora nel pieno del suo vigore giovanile.

E tutto questo, fino ai giorni nostri, il che ci obbliga anche in questo articolo, a parlare di questo misterioso viaggiatore del tempo, coniugando i verbi al tempo presente.

LE ORIGINI MISTERIOSE

Non esistono tuttavia notizie certe sull’anno di nascita del conte di Saint Germain (approssimativamente collocabile fra il 1691 e il 1712), né tanto meno sul suo vero nome e sulle sue origini, anche se molte sono le ipotesi formulate da fonti differenti.

Per alcuni si tratta del figlio di Francesco II Rákóczi, principe di Transilvania, costretto a usare pseudonimi e a comparire e scomparire a intermittenza per difendersi dalle persecuzioni contro la dinastia degli Asburgo; per altri è uno studente dell’Università di Siena, allevato da Gian Gastone de’ Medici, cognato della sua presunta madre. Dal canto proprio, il marchese de Crequy è sicuro che il conte sia in realtà un ebreo alsaziano, di nome Simon Wolff, nato a Strasburgo alla fine del XVII secolo; mentre altrove lo si ritiene un gesuita spagnolo di nome Aymar; o il marchese de Betmar del Portogallo, o piuttosto il figlio di Maria Anna di Neuburg, vedova di Carlo II di Spagna.

La teoria più accreditata, fra le tante, sembra però essere quella che lo vuole nato a San Germano, in Savoia, verso il 1710, da una principessa italiana e da un esattore delle tasse.

Da quell’abile incantatore che è, il conte non perde occasione, del resto, per confondere i propri interlocutori a proposito della sua età, riferendo di aver conosciuto personalmente personaggi come Cleopatra, Ponzio Pilato ed Enrico VIII, mentre un suo servo viene udito bisbigliare da un visitatore, che il padrone è in vita da quattromila anni e lo stesso Voltaire, uomo di rara concretezza, dopo averlo conosciuto a Parigi, lo descrive come un uomo prodigioso “che sa tutto e che non muore mai”.

Solo intorno al 1740, la fama del conte di Saint Germain comincia a diffondersi in Europa, disseminando prove più concrete sulla sua vicenda umana.

Nel 1743 ad esempio, lo scrittore inglese Thomas Walpole lo descrive come “chiaro di pelle, con i capelli scuri e la barba, abiti magnifici e diversi gioielli»

Nel 1745 si ha invece notizia del suo arresto a Londra, con l'accusa di spionaggio, durante la ribellione giacobita, ma anche quella del suo immediato rilascio, da parte della polizia, nei cui documenti d’archivio viene descritto come “castano e straordinariamente colto”.

Nei tre anni successivi, Saint Germain diviene quindi uno dei personaggi più in vista alla corte di Vienna e successivamente di quella di Francia.

Ottenuto dapprima il favore di Madame de Pompadour, diviene ben presto consigliere di re Luigi XV, il quale gli affida missioni diplomatiche segrete, donandogli un’ala del sontuoso castello di Chambord, sulla Loira, e centomila franchi per realizzare un laboratorio dove ufficialmente si producono coloranti, ma segretamente si pratica l’alchimia.

Nel frattempo il Conte coltiva la propria passione per la musica, tenendo spettacoli pubblici e privati, dopo aver assistito a uno dei quali, Lady Jemima Yorke parla di lui come di “una strana creatura che parla di filosofia in modo ingegnoso ed è galante con le signorine” esprimendo però il dubbio che sia anche “un grande mistificatore”.

Sempre in quegli anni, il nobiluomo incontra personalità come Robert Clive, fondatore del colonialismo in India e Giacomo Casanova, il quale lo definirà nelle sue memorie un "celebre e dotto impostore”, ma anche “un conversatore senza eguali; che dice di avere trecento anni e di conoscere il segreto della Medicina Universale e di possedere il dominio sulla natura.

Nel 1760, a causa di un intrigo politico l’enigmatico faccendiere si vede costretto tuttavia a lasciare la Francia, riparando in Inghilterra, dove il giornale Chronicle scrive che: “egli conosce una cura per tutte le malattie e anche per la vecchiaia”.

Solo due anni più tardi, nel 1762 lo ritroviamo a Pietroburgo: dove prende parte alla congiura che porterà Caterina II a salire sul trono di Russia. Quindi è a Venezia, dove mette in piedi una fabbrica dove il lino viene trasformato in seta.

Più tardi, in Germania, prende in sposa Amalia di Prussia e collabora col medico tedesco Franz Anton Mesmer, il quale dichiara di esserne stato illuminato dalle conversazioni con lui, sui temi quali il subcosciente, la psicologia e la psichiatria. Giunge infine ad Altona nello Schleswig, dove fa la conoscenza con il principe Carlo d'Assia-Kassel, anch'egli interessato al misticismo e membro della massoneria. Presso il langravio, che lo considera uno dei massimi pensatori del suo tempo, del quale lo stesso Cagliostro dice di essere un solerte allievo, il conte di Saint Germain ha modo di fare nuovi esperimenti alchemici e di sperimentare altresì, in una fabbrica a Eckernförde, un suo nuovo metodo per colorare la stoffa.

Proprio in questa località, al confine fra la Germania e la Danimarca, secondo una cronaca dell’epoca, il Conte di Saint Germain sarebbe morto e sepolto nel 1784.

La cosa curiosa però, è che fra i beni messi all’asta dopo la sua scomparsa, non

vi è traccia alcuna dei suoi possedimenti e della sua vasta corrispondenza, ma solo pochi effetti personali e anche la sua fabbrica verrà donata alla corona e successivamente trasformata in un ospedale.

Fin qui, comunque, le cronache ufficiali, anche se è dopo la sua scomparsa, che la storia del Conte di Saint Germain si fa ancora più interessante, giacché per lui la morte sembra essere stata nient’altro che una porta dalla quale si possa entrare ed uscire a proprio piacimento.

A SPASSO NEL TEMPO

A detta dei tanti testimoni che in ogni epoca hanno avuto modo di fare la conoscenza del misterioso personaggio, anche dopo la sua dipartita, egli non si presenta affatto come un fantasma, bensì come una persona vera e propria.

La prima volta accade il 15 febbraio del 1785, quando Saint Germain partecipa al congresso della massoneria di Parigi, per poi mostrarsi a Madame du Barry, poco prima che sia ghigliottinata, predicendo la stessa fine per la regina Maria Antonietta, specificando perfino l’ora della sua esecuzione.

In modo meno drammatico il conte si ripresenta a Venezia nel 1821 dove si intrattiene amabilmente con l’ambasciatore francese, Conte di Chalan, in piazza San Marco, per poi stringere amicizia con Lord Lytton, nel 1842, passandogli perfino i suoi poteri.

Né mancano le incursioni nel mondo reale anche in tempi più recenti, come nella Milano del 1867, quando egli partecipa alla riunione della Gran Loggia, incontrando nel 1896 anche la teosofa Annie Besant, la quale riferirà del loro incontro in un famoso scritto.

Ma ancora oggi c’è chi giura di aver incontrato Saint Germain, con i suoi abiti settecenteschi, nei giardini del Pincio a Roma, dove egli è solito manifestarsi regolarmente ogni Natale.

Molti sono gli scritti attribuiti a questo straordinario personaggio, fra cui alcuni canalizzati ogni 30 anni da alcuni medium nel mondo che dichiarano di ricevere messaggi direttamente da lui, allo scopo di favorire l’evoluzione della coscienza umana.

Il più ermetico e potente di questi testi è senz’altro l’insegnamento contenuto nel libro “IO SONO”, considerato al contempo una sorta di testamento spirituale dell’immortale conte e di trattato alchemico per la trasmutazione dell’anima

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